Cade la neve a falde larghe e piane
da ore e ore, senza mutamento.
Non una voce, non un fil di vento,
non echi a le casupole montane. Nei boschi e su le immote alpi lontane ogni soffio di vita sembra spento:
sotto il bianco lenzuolo è un sognar lento
di piante, d’erbe e di tristezze umane.
Qui, nel camino, ardon le fiamme a spire:
tu mi sorridi: io penso, amico mio,
che dolcezza ha in quest’ora il nostro nido.
Cerco il tuo labbro che non sa mentire,
mi stringo al cor che non conosce oblio,
m’abbandono tremante al petto fido.
” Sonetto d’Inverno” – Alda Negri